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Le uscite

Una lezione di pronto soccorso all'Ospedale Gaslini
Giovedì 14 Gennaio la nostra classe, accompagnata dalle professoresse Aronni e Costa, è andata all'istituto Gaslini per una lezione di pronto soccorso.
Ecco che cosa ci hanno spiegato.
Una persona sta bene se:
  • se è cosciente
  • se respira
  • se ha una circolazione sanguigna regolare
Come si fa a stabilire se una persona è cosciente?
Lo stato di coscienza in  un bambino piccolo, che non può essere svegliato brutalmente, si  verifica dandogli un pizzicotto sul muscolo trapezio. 
Nel caso non rispondesse si deve procedere in questo modo. Chiamare il 118 e fornire età, nome e cognome di chi chiama, l'età del paziente e dove ci si trova. Quest' operazione andrebbe fatta possibilmente da un adulto. Nel frattempo, mentre si aspettano i soccorsi bisogna assicurarsi che il bambino continui a respirare, facendo eventualmente la respirazione bocca a bocca, ma mettendo un fazzoletto tra le due bocche. Nel caso in cui il cuore si sia fermato, è necessario effettuare anche il massaggio cardiaco che consiste nello  schiacciare vigorosamente per 30 volte il petto  a sinistra dello sterno. Nei bambini molto piccoli bisogna fare attenzione in quanto il torace è particolarmente delicato e quindi si agisce evntualmente solo con i pollici abbracciando con le mani il torace.
Se del cibo va di traverso e la persona rischia di soffocare, si deve procedere nel seguente modo:
se è un bambino piccolo, ci si deve sedere e metterlo appoggiato sulle ginocchia con il corpo inclinato e con la pancia in su, si devono poi dare cinque colpi forti sul petto e poi girarlo e dargliene ancora cinque sulla parte superiore della schiena e ripetere fino a quando tossisce.
Nel caso di persone più grandi, bisogna prima dare cinque colpi alla schiena e se non sono sufficienti fare la manovra di Heimilich che consiste nell'abbracciare da dietro la persona in pericolo ponendo le mani giunte a pugno tra lo sterno e l'ombellico e ruotare i polsi verso l'alto in modo che la persona espella il cibo andato nelle vie respiratorie.
Questa esperienza è stata molto interessante e sarebbe bello se si potesse ripetere.


Uno spettacolo infernale
Il 25 Febbraio io e i miei compagni ci siamo “parcheggiati” al Teatro Garage per immergerci nel “Viaggio all’Inferno” di Lorenzo Costa con lo scopo di riuscire a conoscere meglio, divertendoci, la Divina Commedia, dopo averla studiata in classe.



Alle nove spaccate siamo partiti da scuola per arrivare in tempo a San Fruttuoso in autobus; eravamo in ben quattro classi 2°A, 2°B, 2°C e 2°G (la migliore ovviamente). Il mezzo era strapieno e quando siamo arrivati abbiamo tirato tutti un sospiro di sollievo, dopodichè fiumi di ragazzi si sono riversati sul marciapiedi.
All’ inizio pensavo che lo spettacolo sarebbe stato noioso come le ore che avevamo passato in classe a studiare il poema dantesco (speriamo la prof non me ne voglia...)
La rappresentazione trattava in particolare sette canti: la discesa nell’ Inferno, Paolo e Francesca, la città di Dite ( la Gerusalemme di Belzebù), Ciacco, Farinata, Ulisse e il conte Ugolino. Riassumeva, invece, gli altri 26 canti sia in prosa, sia in versi danteschi.
A mio avviso va premiata la coreografia ( i balletti erano davvero eccezionali) e le musiche; do un giudizio negativo al fatto che gli interpreti erano solo due e per svolgere il ruolo di un altro personaggio si cambiavano davanti a tutti.
Alla fine lo spettacolo è stato piuttosto coinvolgente anche se non tutta la mia classe è dello stesso parere.
Massimo Taddei





Relazione della visita a Palazzo del Principe.


Lunedì 17 maggio siamo andati a Palazzo del Principe con le professoresse Cavallin e Aronni e tutti i miei compagni. 


Usciti da scuola siamo partiti con l’autobus fino a piazza de Ferrari e abbiamo proseguito con la metropolitana fino a Palazzo del Principe.
Il viaggio di andata è stato bello perché è stato allegro ma un po’ lento nel tratto della metropolitana.
Quando siamo arrivati ci stava aspettando la guida: una ragazza simpatica che ci ha subito portati nella grande sala dell’affresco di Perin del Vaga. La stanza era grande e poco illuminata. Nella stanza c’era un tavolino intarsiato di marmo, un camino grande e nero, sul soffitto c’era l’affresco di:”la battaglia di Zeus contro i giganti” e alle pareti appesi c’erano 2 grandi arazzi. Questa sala è la mia preferita perché è molto colorata.
Dopo aver sostato alcuni minuti in questa grande sala siamo andati in una stanza più piccola per vedere il dipinto di Caravaggio:”il riposo durante la fuga in Egitto”. Il quadro era grande, i colori usati dal pittore erano caldi: il marrone, l’arancio e il giallo sono tonalità perfette per descrivere una scena d’autunno nel bosco. I personaggi erano 4, San Giuseppe, un angelo con le ali nere che suonava il violino e Maria con Gesù bambino addormentati.
Siamo andati, poi, nella galleria dove c’erano dei ritratti e delle sculture dorate.
Siamo usciti in giardino poco dopo dove abbiamo mangiato la focaccia e fatto merenda.
Il giardino era grande, c’erano tante piante fiorite e profumate. Nel giardino c’erano 2 fontane e dei pavoni che camminavano liberi.
Poi siamo rientrati nel palazzo e abbiamo visto altri quadri che erano in altre stanze. Infine siamo ripartiti per tornare a scuola. Abbiamo ripreso la metropolitana e siamo scesi in piazza de Ferrari per riprendere l’autobus e tornare a scuola. Anche il viaggio di ritorno è stato allegro e divertente.
Il quadro di Caravaggio mi è piaciuto più di tutte le cose viste, in particolare, il San Giuseppe che tiene in mano lo spartito musicale.



 Francesco Vinciguerra.

La visita ai laboratori della polizia scientifica
Finalmente, dopo aver portato alla polizia scientifica le prove dell’omicidio avvenuto a scuola, siamo andati a vedere di persona i risultati. Era il giorno 18 marzo, se non ricordiamo male. Per arrivare all’edificio siamo partiti da scuola con l’autobus e poi vicino alla sopraelevata siamo scesi e abbiamo fatto un tratto di strada a piedi. Quando siamo arrivati ci hanno fatto aspettare fuori circa dieci minuti; terminata l’attesa siamo entrati e la classe è stata divisa in due gruppi, poiché gli uffici erano molto piccoli. Per prima cosa siamo andati nella sala-archivi dove abbiamo scoperto che le impronte digitali non sono tutte uguali anche se possono essere molto, ma molto simili. Per scoprire a chi appartengono le inseriscono su un computer e le confrontano con tutte quelle simili. In passato per prendere le impronte si cospargeva il polpastrello di inchiostro e si premeva su un cartoncino, attualmente basta passarlo su uno scanner. In seguito siamo andati nella sala della balistica, la quale si occupa dello studio delle armi e della traiettoria dei proiettili; ad aspettarci c’era una ragazza che ci ha spiegato, in modo semplificato, come si fa a capire a chi appartiene un’arma e come è formato un proiettile. Infine ci siamo recati tutti insieme nel laboratorio di chimica dove ci hanno fatto vedere al computer alcune sostanze stupefacenti e che danni possono causare. Per esempio ci sono le droghe da stupro che uno può mettere nel bicchiere di una ragazza quando non se ne accorge cosicché essa perda conoscenza e al suo risveglio non ricordi più nulla di quello che è successo. Gli stupefacenti si possono trasportare in tanti modi: ingoiando gli ovuli o nascondendoseli addosso. Una droga molto famosa è la cocaina, la quale viene estratta da piante che vengono tritate e ridotte in polvere ; il suo uso causa l’aumento delle forze fisiche ma anche inalterabilità e aggressività.

Terminata quest’ultima spiegazione abbiamo ringraziato e siamo tornati a scuola.
La visita è stata molto istruttiva perché abbiamo potuto capire come procede un’indagine di un omicidio, di un suicidio o di altri crimini; così quando al telegiornale sentiremo parlare di fatti simili saremo in grado di capire come procederà il poliziotto.
Anche il discorso sulla droga è stato utile perché ci ha permesso di capire che quando andiamo in posti molto affollati bisogna stare molto attenti a dove si posa il bicchiere.
 Michela Pilotti e Matteo Piombo

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